L’abbazia è una comunità autonoma di almeno dodici monaci o monache, retta da un abate o una abbadessa. Gli abati di alcune di esse dipendono direttamente dal Papa ed hanno insegne e funzioni episcopali. Le abbazie hanno, probabilmente, origine dai paesi del Mediterraneo Orientale. La comunità si sviluppava intorno all’asceta/eremita, che fungeva da simbolo da emulare per i suoi seguaci. Famoso, per l’occidente, è San Benedetto (6° secolo), la cui regola (ora et labora) fissò delle norme essenziali per l’intera religiosità. Benedettini, Cistercensi, Certosini, furono gli ordini monastici fondatori di grandi abbazie. Gradualmente ogni comunità si arricchì e si abbellì, fino a diventare quasi un feudo. L’ubicazione in siti ben difendibili, il carattere chiuso dell’economia agricola medievale, l’obbligo di ospitare i pellegrini, le varie attività artistiche ed intellettuali, favorirono la crescita intorno alle abbazie di centri abitati. Dal punto di vista architettonico, le abbazzie partirono dalla classica struttura in legno fino a complesse e possenti costruzioni in muratura. La struttura tipo prevedeva il Monastero, attorno ad un chiostro; vicina vi era la chiesa, sempre di tipo basilicale, provvista di coro per i monaci. Poi vi erano le abitazioni dell’abate, i magazzini, l’infermeria, le officine, i laboratori artistici, la foresteria. Tutto intorno, all’interno delle mura, i poderi.
Le abbazie principali
Montecassino (Fr), Montevergine (Av), Monte Oliveto Maggiore (Si), San Martino al Cimino (Vt), San Paolo fuori le Mura (Rm), Casamari (Fr), Farfa (Ri), Pattano (Sa)
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