Adolf Hitler e la sua morte finta

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Adolf Hitler fuggì in Argentina e poi in Brasile, dopo aver finto la morte? Scoperto nella giungla, il nascondiglio segreto nazista.

In merito ad Adolf Hitler, gli archeologi hanno scoperto un avamposto, in una giungla remota in Argentina, che si ritiene sia stata costruita per alcuni dei più importanti collaboratori del Führer.

Sono state trovate in questo covo monete tedesche del 1938-1944, e gli esperti ipotizzano che i nazisti avessero creato l’edificio come un rifugio sicuro in caso di una loro sconfitta.

Questo ritrovamento avviene dopo la tesi di Simoni Renee Guerreiro Dias che sosteneva la simulazione del suicidio di Hitler, la fuga in Paraguay prima, in Argentina poi, fino all’arrivo in una piccola città brasiliana.

Hitler in Brasile con la compagna Cutinga

Invece di suicidarsi con la moglie Eva Braun in un bunker di Berlino il 30 Aprile 1945, secondo quanto dice la sig.ra Dias, Hitler visse fino all’età di 95. E dice di averne le prove.

Nel suo libro (Hitler in Brasile – la sua vita e la sua morte) dice che Hitler, arrivato in Brasile clandestinamente, assunse il nome di Adolf Leipzig (Lipsia), e visse nella città di Nossa Senhora do Livramento, con la sua fidanzata di colore, fino alla sua morte, avvenuta nel 1984.

La Dias sostiene che Hitler era noto ai 12.000 abitanti della cittadina come “il vecchio tedesco”.

Al centro delle sue affermazioni è una foto sgranata, che secondo la scrittrice mostra Hitler con la fidanzata Cutinga prima della sua morte.

La Dias insiste sul fatto che Hitler aveva scelto appositamente l’amante Cutinga, per nascondere la sua vera identità di vile suprematista ariano (essendo lei di colore).

Nel mese di gennaio 2014, l’autrice ha chiesto che i resti di Adolf Leipzig venissero riesumati e il suo DNA confrontato con i parenti viventi di Hitler.

Il sospetto che Hitler possa essere fuggito si è rafforzato dopo la scoperta di un avamposto tedesco, utilizzato presumibilmente come rifugio segreto, in una giungla remota in Argentina.

L’archeologo, capo della squadra, Daniel Schavelzon ha detto: “A quanto pare, a metà della seconda guerra mondiale, i nazisti avevano un progetto segreto che prevedeva la costruzione di rifugi per alti dirigenti in caso di sconfitta – siti inaccessibili in mezzo dei deserti, in montagna, su una scogliera o nel mezzo della giungla come questo”.

L’edificio in pietra è stato costruito proprio di fronte al Rio Parana e si trova vicino al confine con il Brasile.

La leggenda locale vuole che Martin Bormann, segretario privato di Hitler, avesse costruito un rifugio diverso in luoghi diversi della regione.

L’Argentina è stata uno dei rifugi preferiti dai nazisti in fuga per evitare il processo dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale.

Del Terzo Reich, il dottor Josef Mengele e Adolf Eichman trovarono rifugio nel paese.

Poi il presidente argentino Juan Domingo Peron lasciava vivere i criminali di guerra nazisti con la piena cittadinanza e spesso con nomi falsi.

I teorici della cospirazione hanno a lungo sostenuto che Hitler fuggì dalla Germania e si rifugiò in Sud America.

Le più recenti affermazioni della scrittrice Dias sono state aspramente condannate dagli accademici.

Candido Moreira Rodrigues, un professore di storia presso l’Università Federale del Mato Grosso, ha detto: “Non c’è nulla di nuovo nelle persone che sostengono di essere gli storici, tanto da venirsene con le teorie più strampalate sulla presunta presenza di Hitler in Sud America e, successivamente, e sulla sua morte in uno dei paesi di questa regione.”

Chi lo sa, attendiamo i risultati della storia.

Una cosa è certa: la figura di Hitler, con la sua morte vera o finta, alimenterà per sempre questo tipo di suggestioni.

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