Allitterazione
L’allitterazione è una figura retorica dove si ripete una serie di suoni o fonemi, con lettere o sillabe cadenzati.
Questa figura è molto utilizzata nella poesia in generale e nella letteratura latina.
Si possono avere ripetizioni sia di vocali, che di consonati, tutte mirate ad una ritmica quasi ridondante di un unico tema.
Questo, però, rende innegabilmente un verso o un contenuto più melodioso.
Perché si verifichi un’allitterazione, è necessario che nello stesso verso ci sia una reiterazione di una stessa lettera o di una stessa serie di lettere.
Esempi
Vediamo degli esempi tratti dalla letteratura, dalla musica o dal linguaggio comune:
- Mi ami o non mi ami, sempre è amor per me
- Lottare per amare è cercare di respirare
- Bravo, bene, bellissimo bacio
- Io lo so che non sono solo, anche quando sono solo, io lo so che non sono solo e rido e piango e mi fondo con il cielo e con il fango (tratto dalla canzone Fango di Lorenzo Cherubini Jovanotti)
- La città un film straniero senza sottotitoli (tratto sempre dalla canzone Fango di Lorenzo Cherubini Jovanotti)
- Sono solo stasera senza di te (tratto dalla canzone Le tasche piene di sassi di Lorenzo Cherubini Jovanotti)
- Di me medesmo meco mi vergogno e del mio vaneggiar vergogna è ‘l frutto… (tratto da Il Canzoniere di Petrarca)
- La madre or sol, suo dì tardo traendo (tratto da in morte del fratello Giovanni di Foscolo)
- Infandum regina iubes renovare dolorem (tratto dall’Eneide di Virgilio)
- O Tite tute Tati, tibi tanta, tyranne tulisti (tratto dagli Annales di Quinto Ennio)