Anglicanismo
L’anglicanismo si sostanzia nelle dottrine e nelle regole della Chiesa Anglicana fondata nel 1534, dopo il distacco dell’Inghilterra da Roma proclamato nel 1531 da Enrico VIII.
È la Chiesa di stato dell’Inghilterra. L’organizzazione – con la gerarchia di vescovi, preti e diaconi, e le forme esteriori del culto – somiglia a quella cattolica. La dottrina è protestante, fissata nei 39 articoli redatti
dall’arcivescovo Parker (1563) e accettati nel 1571 dal parlamento e dalla regina Elisabetta. Due soli sacramenti: battesimo ed eucaristia. Nega la transustanziazione, l’efficacia delle reliquie, il primato del papa, l’immacolata concezione, l’assunzione di Maria; non ammette l’obbligo del celibato per i preti; la dottrina dell’eucaristia e della giustificazione è calvinista.
Il servizio divino, tenuto in inglese, è regolato dal Common Prayer Book. Dal 19° secolo tre tendenze:
- High Church (Chiesa alta), rappresenta la corrente conservatrice più vicina al cattolicesimo, taluni aderenti sono detti anglocattolici;
- Low Church (Chiesa bassa; più comunemente, Evangelici), rappresenta la corrente democratica fondata solo sul Vangelo;
- Broad Church (Chiesa larga; modernisti), liberale e razionalista, è volta principalmente all’insegnamento e alla assistenza sociale.
La Chiesa anglicana ha per capo il re d’Inghilterra ed è retta dal parlamento; è organizzata secondo il sistema episcopale; conta 2 arcivescovati (Canterbury e York), e 41 vescovati in Inghilterra, 6 nel Galles, 7 in Scozia, 13 in Irlanda, oltre a vescovati per tutto l’impero e negli Stati Uniti.
Leone XIII (13 settembre 1896) ha dichiarato non valide le ordinazioni episcopali anglicane da altri ritenute valide perché all’origine impartite da vescovi validamente ordinati prima dello scisma.