Bovarismo
Il bovarismo è definito come una qualità umana intrinseca.
A volte la vita viene distorta.
A volte la realtà semplicemente non ci piace o non corrisponde alle nostre aspettative.
Quindi abbiamo due opzioni: accettiamo questo stato o diventiamo capaci di evasione.
Per lo più è preferibile più la seconda opzione rispetto alla prima.
In parte perché vogliamo continuare a mantenere le nostre speranze, e in parte perché è spesso molto difficile accettare la realtà.
Tuttavia, dobbiamo stare attenti alle insidie psicologiche che sempre ci attraggono.
I libri sono una bellissima attrattiva di fuga, ma l’esagerazione potrebbe essere davvero pericolosa.
Infatti, potremmo sviluppare ciò che è noto in psicologia come “Bovarismo” o Sindrome di Madame Bovary.
Che cos’è la sindrome di Madame Bovary?
Esso prende il nome da Madame Bovary, il personaggio di Gustave Flaubert, che aveva la tendenza a negare la realtà e scappare da essa nei suoi sogni ad occhi aperti.
Madame, volgeva un orecchio sordo a tutto ciò che le accadeva intorno.
Lei si tuffava nella lettura e si sforzava di sognare obiettivi sempre impossibili.
Madame Bovary aveva idee preconcette sul matrimonio e sulla vita sociale che non corrispondevano a quanto accaduto nella sua vita reale, che considerava ordinaria, monotona e noiosa.
Per questo motivo, iniziò a fantasticare su una vita idilliaca, allontanandosi sempre di più dalla realtà.
Di conseguenza, accumulò sempre più insoddisfazione, che ben presto divenne cronica e patologica.
Ecco quello che accade a chi ne rimane affetto.
Si getta nella lettura spasmodica e non riesce a venirne più fuori, perché diventa un mondo ideale.
La lettura è vista come uno strumento di liberazione dalla realtà, e diventa quasi una droga a cui non si può resistere.
Il bovarista, alla fine di questo volo, torna deluso nella realtà, sentendosi imprigionato in un mondo che no gli appartiene più.