Capsaicina, la principale sostanza bioattiva del peperoncino

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Capsaicina

La capsaicina è la principale sostanza bioattiva del peperoncino, che oltre alle sue numerose proprietà, è anche capace di conferire a questo alimento il tipico sapore pungente.

Negli ultimi decenni, i benefici farmacologici della capsaicina e dei suoi meccanismi sottostanti sono stati ampiamente esaminati.

In questo documento vengono esaminate le principali efficacia biologiche della capsaicina, inclusi gli effetti analgesici, antiossidanti, antinfiammatori, antitumorali, antiobesità, cardioprotettivi e di modulazione metabolica.

La capsaicina è un composto chimico che fu isolato per la prima volta dai peperoncini in forma cristallina nel 1878.

Questa provoca una sensazione di bruciore alle mucose, aumenta la secrezione di acido gastrico e stimola le terminazioni nervose della pelle.

Ha anche un utilizzo pratico: lo spray al peperoncino è un agente lacrimogeno (un composto chimico che irrita gli occhi per causare lacrime, dolore e persino cecità temporanea) utilizzato nel controllo della folla e nell’autodifesa personale.

La capsaicina, in ambito medico, è attualmente utilizzata in forma topica per la nevralgia posterpetica.

Questo farmaco viene utilizzato anche sulla pelle per alleviare il dolore in condizioni come l’artrite, la psoriasi o la neuropatia diabetica.

Nuovi studi suggeriscono che la capsaicina è anche in grado di uccidere le cellule tumorali della prostata inducendole a subire l’apoptosi.

La scala di Scoville

Visto che il bruciore e l’irritazione non sono sopportabili per tutti, bisogna usarla (in ambito medico) con una misurazione adeguata.

La scala di Scoville (prende il nome dal suo creatore, W. Scoville) è uno strumento per misurare la piccantezza di un peperoncino, definita dalla quantità di capsaicina che contiene.

Alcune salse piccanti pubblicizzano la loro valutazione Scoville, vedendola come punto di forza.

Rischi e precauzioni della capsaicina

Sebbene la capsaicina abbia benefici nel bruciare i grassi, alleviare il dolore topico e ridurre i picchi di insulina nel diabete, può causare bruciore o dolore pungente alla pelle e, se ingerita in grandi quantità dagli adulti o in piccole quantità dai bambini, può produrre nausea, vomito, dolore addominale e diarrea bruciante.

L’esposizione agli occhi produce lacrimazione intensa, dolore, congiuntivite e blefarospasmo.

La capsaicina può essere lavata via dalla pelle usando sapone o altri detergenti o rimossa con composti oleosi come olio vegetale, vaselina o polietilenglicole.

Acqua naturale, aceto e sospensioni topiche di antiacidi sono inefficaci nel rimuoverla.

Bruciore e dolore possono essere alleviati raffreddando con ghiaccio, acqua fredda o aria fresca (naturale o meccanica).

Nei casi più gravi, l’ustione oculare può essere trattata con anestetici oftalmici topici.

L’ustione della membrana mucosa potrebbe essere trattata con gel di lidocaina e l’asma indotto dalla capsaicina potrebbe essere trattato con broncodilatatori nebulizzati, antistaminici orali o corticosteroidi.

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