Araldica
L’araldica è la disciplina che studia la storia degli stemmi, o armi gentilizie o civiche, e le regole che ne disciplinano la forma, la composizione, le figure e gli ornamenti.
Deriva il suo nome da araldo, persona incaricata, nel Medioevo, presso le corti feudali, di vegliare al cerimoniale, portare inviti, eseguire ambasciate, regolare tornei, ecc..
Gli stemmi derivano derivano dalle bandiere degli eserciti medioevali (12° sec.); erano connessi col possesso del feudo: chi acquistava nuovi feudi aggiungeva sulle sue insegne quelle delle nuove terre.
Dal 16° sec. ebbero uno stemma anche le famiglie non feudali, ma considerate nobili.
Le regole del blasone, originariamente semplici, furono (a partire dal 16° sec.) molto complesse.
Le armi sono rappresentate sullo scudo di forma svariata; ora, comunemente, si usa lo scudo sannitico o quello gotico per gli uomini e lo scudo ovale o a rombo per le donne.
I colori usati sono il rosso, l’azzurro, il verde, il nero e, raramente, il porpora; in più si usano i due metalli preziosi (oro e argento) e due pellicce (ermellino e vaio).
Di regola non si sovrappongono smalto su smalto e metallo su metallo.
Le figure araldiche dello stemma si distinguono in naturali e ideali.
Le naturali possono essere:
- Partizioni: scudo partito, troncato, trinciato, tagliato, inquartato, interzato (in palo, in fascio, in banda, in sbarra), scaccato;
- Pezze onorevoli: figure che seguono sullo scudo la direzione delle partizioni e occupano due terzi della larghezza di questo. Sono il palo, la fascia, la banda, la sbarra, la croce (di forme svariate), il decusso (croce di S. Andrea), la pergola, lo scaglione e il capo (con diversi nomi, secondo le figure di cui è caricato)
- Pezze araldiche: figure naturali come uomini, animali, piante, arnesi, edifici e loro parti.
Le ideali posso essere:
Le figure ideali più comuni sono il drago, il grifo, la sirena, il liocorno. L’atteggiamento di questi animali di fantasia è caratterizzato con aggettivi particolari all’araldica.
Lo scudo può essere ornato con elmo di varia forma, talvolta con cimiero, cercine, svolazzi, manto.
Gli elmi possono essere sostituiti da cappelli e berretti per ecclesiastici, magistrati, ecc., e da corone (diverse secondo il titolo).
L’araldica oggi suscita un interesse sempre più crescente, anche se sempre di nicchia.
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