Cicerone
Marco Tullio Cicerone nacque nel 106 a.C. in una piccola città appena a sud-est di Roma chiamata Arpino, da una famiglia benestante.
Fu educato dai migliori insegnanti e imparò a leggere e scrivere sia in greco che in latino, oltre a conoscere i filosofi e i poeti greci.
Man mano che Cicerone cresceva, iniziò a farsi una reputazione come uno dei giovani più brillanti di Roma.
Continuò a studiare diritto romano e ad allenarsi come oratore.
In questo periodo a Roma, poter tenere un buon discorso (chiamato anche oratorio) era considerato un’arte.
Cicerone sarebbe diventato il più grande oratore della storia di Roma.
Cicerone ebbe principalmente due amici tra i suoi compagni di studi di giurisprudenza: Servio Rufo e Attico.
Entrambi avrebbero svolto ruoli importanti consigliando e sostenendo Cicerone per tutta la sua carriera.
Carriera politica
Cicerone era un forte sostenitore della Repubblica Romana; prestò servizio per un breve periodo nell’esercito e poi iniziò la sua carriera come avvocato.
Divenne rapidamente famoso per aver accettato e vinto casi molto difficili, incorrendo anche nell’ira del dittatore romano Silla.
La sua prima carica politica fu quella di Questore, nel 75 a.C., per l’isola della Sicilia.
Continuò, poi, a salire la scala politica, divenendo curule edile nel 69 a.C. e pretore nel 66 a.C.
Non solo vinse ogni elezione a cui partecipò, ma ottenne sempre il maggior numero di voti dall’intero gruppo di candidati.
Questo fu raramente realizzato nell’antica Roma.
Mentre era Questore per la Sicilia, il popolo gli chiese di perseguire un caso contro il loro governatore, il potente Gaio Verre.
Aveva poche possibilità di vincere, perché Verre era potente e aveva assoldato il miglior avvocato di tutta Roma, Quinto Ortensio.
Tuttavia, Cicerone vide il caso come una sfida e decise di accettarlo.
Si recò in Sicilia e scoprì prove contro Verre, presentando uno dei migliori casi mai ascoltati in un tribunale romano.
I suoi discorsi divennero leggendari e fu durante questo caso che divenne noto come il più grande oratore di tutta Roma.
Cicerone vinse la causa e questo lo rese ancora più popolare tra i romani.
Cicerone diventa console
Nel 63 a.C. fu eletto console, la più alta carica nel governo romano.
Durante il suo periodo come console, fermò la minaccia di rovesciare la repubblica romana.
Gli fu dato il titolo di Pater Patriae dal Senato per i suoi sforzi coraggiosi.
L’esilio
Nel corso della sua carriera politica, Cicerone aveva assistito all’ascesa di Giulio Cesare, del quale nutriva paura per la sua ambizione di potere.
Quando Cesare gli chiese di entrare a far parte di una potente alleanza, egli rifiutò.
In questo modo si inimicò Cesare, che (non molto tempo dopo) lo fece esiliare da Roma, fino al 57 a.C.
Guerra civile
Cicerone fuggì nuovamente da Roma quando Giulio Cesare combatté contro Pompeo e prese il controllo della città, diventandone dittatore.
Cesare, tuttavia, lo perdonò e gli permise di tornare.
Quando Cesare fu assassinato nel 44 a.C., Cicerone prese il controllo del Senato e cercò di ristabilire la Repubblica Romana.
La morte
Cicerone divenne un convinto oppositore di Marco Antonio, uno degli uomini principali che cercarono di prendere il posto di Cesare.
Quando Marco Antonio, insieme a Ottaviano e Lepido, prese il controllo di Roma, cercarono i loro nemici.
Questi rintracciarono Cicerone e lo uccisero brutalmente.