Cinabro
Il cinabro o mercurio solfuro (HgS), è una forma altamente tossica e naturale del minerale di mercurio, che veniva usata in passato per produrre un pigmento arancione brillante (vermiglio) su ceramiche, murali, tatuaggi e cerimonie religiose.
Primo utilizzo di cinabro
Il principale uso preistorico del minerale è nel sito neolitico di Çatalhöyük in Turchia (7000-8000 a.C.), dove i dipinti murali includevano il vermiglio di cinabro.
Recenti indagini nella penisola iberica suggeriscono il suo antico utilizzo in Spagna come pigmento a partire dal 5300 a.C. circa.
In Cina, il primo uso noto di cinabro è la cultura Yangshao (4000-3500 a.C.).
In diversi siti, questo minerale copriva le pareti e i pavimenti degli edifici utilizzati per le cerimonie rituali.
Altre ipotesi di utilizzo arrivano dalla Serbia, dal Perù, ecc.
Teofrasto
Le menzioni classiche greche e romane del cinabro includono quella di Teofrasto di Ereso (371-286 a.C.), uno studente del filosofo greco Aristotele.
Teofrasto scrisse il primo libro scientifico sui minerali sopravvissuto, “De Lapidibus”, in cui descrisse un metodo di estrazione per ottenere il mercurio dal cinabro.
Riferimenti successivi al processo dell’argento vivo compaiono in Vitruvio (I secolo a.C.) e Plinio il Vecchio (I secolo d.C.).
Farmaci Velenosi
Un uso del cinabro non attestato finora da prove archeologiche, ma che potrebbe essere stato il caso preistorico è come terapia tradizionale o ingestione rituale.
Questo è stato usato per almeno 2000 anni come parte dei medicinali ayurvedici cinesi e indiani.
Sebbene possa avere qualche effetto benefico su alcune malattie, è noto che l’ingestione di mercurio nell’uomo produce danni tossici a reni, cervello, fegato, sistemi riproduttivi e altri organi.
Questo è ancora oggi utilizzato in almeno 46 medicine tradizionali cinesi, che rappresentano l’11-13% di Zhu-Sha-An-Shen-Wan, una popolare medicina tradizionale da banco per l’insonnia, l’ansia e la depressione.
E’ certo che l’ingestione di questo mineale crea danni fisici.