Decrescita felice, un nuovo modello di economia

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Decrescita felice

Le idee di decrescita felice sono un tentativo di ridurre la produzione e il consumo nella società, con l’obiettivo della sostenibilità sociale ed ecologica. 

Ma il termine “decrescita” è apparso propriamente nella letteratura degli anni Settanta, ma si è sviluppato su un complesso di idee sorretto da movimenti culturali soprattutto ecologisti.

Queste idee vanno verso modelli culturali alternativi al consumismo e valicare il principio della crescita economica.

Il termine decrescita si accompagna talvolta ad alcuni aggettivi, formando espressioni come “decrescita felice”.

In Italia esiste il Movimento per la decrescita felice.

Mentre questo movimento di decrescita prendeva piede, dal 2008 le economie dei paesi occidentali entravano in recessione, illustrando i limiti della crescita economica e del nostro sistema attuale, capace di creare solo disuguaglianze. 

La felicità non aumenta in base al PIL, perché questo si occupa esclusivamente della soddisfazione dei bisogni primari.

La decrescita mette in discussione le idee di “economia verde” e “crescita verde” e riconosce che continuare sul nostro attuale percorso di crescita economica va oltre i confini planetari, è insostenibile. 

In effetti, questa idea di decrescita è nata come proposta di cambiamento radicale.

In pratica è il ripensamento delle economie lontano dalla ricerca perpetua della crescita, con la creazione finale di un sistema economico stazionario, che sia in equilibrio con i registri della Terra.

La decrescita cerca modi alternativi per portare benessere, giustizia sociale e sostenibilità ecologica nella nostra società attraverso un’equa riduzione della produzione e del consumo.

Come è possibile raggiungere questo equilibrio?

Ecco un elenco di 10 proposte politiche, il decalogo del movimento, che mira a creare prosperità senza crescita:

Decalogo

  1. Accorciare le distanze tra produzione e consumo, sia in termini fisici che umani
  2. Riscoprire il ciclo delle stagioni ed il rapporto con la terra;
  3. Ridefinire il proprio rapporto con i beni e con le merci;
  4. Ricostruire le interazioni sociali attraverso la logica del dono;
  5. Fare comunità;
  6. Allungare la vita alle cose, rifiutando la logica del “ultimo modello”;
  7. Ripensare l’innovazione tecnologica;
  8. Esserci pesando il meno possibile sull’ambiente, come forma di massimo rispetto per noi stessi e le generazioni future;
  9. Ridefinire il proprio rapporto con il lavoro;
  10. Diffondere i principi del Movimento per la Decrescita Felice in ambito politico.

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