Delitto è una parola che incontriamo spesso durante le nostre giornate; basta accendere la TV sui canali di news e la ritroveremo almeno una decina di volte. Ma cosa significa veramente? A cosa la si può riferire? Da dove viene questo termine? In questo post cercheremo di dare una risposta a tutte queste domande.
Delitto deriva dal latino “delinquo” (mancare, venir meno) e si riferisce a chi abbandona scientemente, con un suo atto, la norma canonizzata dalla legge morale, religiosa e/o civile.
Il diritto punisce come delitto tutti quegli atti esterni dell’uomo, positivi o negativi, che violano la legge. Il codice italiano qualifica genericamente queste violazioni come reati, e distingue questi in delitti e contravvenzioni, a seconda della diversa specie delle pene per essi rispettivamente stabilite. Il codice, poi, prevede molteplici tipologie di delitto, tra cui riportiamo le più importanti e rilevanti:
- contro la personalità dello Stato;
- contro la Pubblica Amministrazione;
- contro l’Amministrazione della Giustizia;
- contro la famiglia;
- contro la persona;
- contro il sentimento religioso;
- contro la pietà dei defunti;
- contro l’ordine pubblico;
- contro l’incolumità pubblica;
- contro l’economia pubblica;
- contro l’industria o il commercio;
- contro la moralità pubblica e il buon costume;
- contro il patrimonio;
- contro la pace e l’umanità (anche detti “crimini di guerra”);
- ecc.
I delitti qualificati sono quelli commessi in circostanze aggravanti, mentre il quasi delitto è una azione dannosa non prevista da una determinata norma della legge penale, e per la quale non è dovuta una determinata pena, ma soltanto il risarcimento dei danni a chi ne risulta il danneggiato