Endecasillabo
L’endecasillabo è una linea metrica classica greca e latina composta da undici sillabe: tipicamente uno spondeo o trochee, un coriambo e due giambi, il secondo dei quali ha una sillaba aggiuntiva alla fine.
A differenza del verso quantitativo della poesia classica antica (greca e latina), l’endecasillabo della poesia medievale e moderna è accentuato.
La caratteristica fondamentale è l’accento sulla decima sillaba; nel frequente caso in cui l’ultima parola è accentuata sulla penultima sillaba (parola piana), il vincolo precedente produce versi di undici sillabe.
Il verso endecasillabo è un tipo di verso usato principalmente nella poesia italiana del medioevo.
Quando, come spesso accade, questo accento cade sulla penultima sillaba, il verso ha esattamente undici sillabe.
Il verso ha anche un accento che precede la cesura sulla sesta o sulla quarta sillaba.
Il poeta può aggiungere ulteriori accenti fornendo variazioni ritmiche che aiutano a ottenere effetti stilistici.
La maggior parte delle poesie italiane classiche sono composte da endecasillabi, ad esempio le opere principali di Dante Alighieri, Francesco Petrarca, Ludovico Ariosto e Torquato Tasso.
Ha un ruolo nella poesia italiana e una struttura formale, paragonabile al pentametro giambico in inglese o all’alessandrino in francese.
Esempio
“Nel mezzo del cammin di nostra vita” (Incipit della Divina Commedia di Dante Alighieri)
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