Epicuro
Epicuro nacque poco prima della morte di Platone. Come Socrate e Platone, anch’egli visse in Grecia, ma le cose erano sensibilmente cambiate, grazie all’atmosfera di impero in espansione dei suoi tempi.
Epicuro consigliava di vivere la vita in una piccola comunità con gli amici, senza preoccuparsi molto del potere sociale o politico o economico.
In alcuni punti dei suoi scritti, Epicuro sembrava addirittura scoraggiare la vita politica, sostenendo che la più pura fonte di protezione dagli uomini fosse, infatti, l’immunità che risultava da una vita tranquilla e dal ritiro dal mondo.
La dottrina di Epicuro era facile da imparare e da seguire, e accoglieva chiunque nella sua scuola e nella sua pratica filosofica: donne, bambini, schiavi, chiunque poteva diventare un epicureo.
Il punto centrale della filosofia epicurea era vivere con quanto più piacere possibile, senza che ciò significasse soddisfare esclusivamente i propri desideri.
La vita epicurea era, quindi, incentrata sul soddisfacimento dei bisogni primari e sulla coltivazione di strette amicizie. Il filosofo sosteneva che la massima felicità la si poteva trovare nel vivere una vita semplice con cibo e bevande di base e non molto lusso.
L’epistemologia è lo studio della conoscenza.
Epicuro era un empirista, ovvero credeva che la fonte originale di informazioni per tutta la conoscenza provenisse dall’esperienza: quella proveniente dai nostri sensi esterni (come vista, udito, tatto) o dalle nostre sensazioni interne (come dolore e piacere).
Le leggi fisiche di Epicuro
Epicuro pensava che ci fossero solo due cose nell’universo: la materia e il vuoto.
La materia è chiara attraverso i nostri sensi: vediamo corpi materiali tutt’intorno a noi, come sedie, animali, piante, ecc.
Il vuoto deve esistere perché:
- I corpi materiali si muovono e se tutto fosse materia non ci sarebbe spazio per loro in cui muoversi.
- Affinché le cose possano essere tagliate, deve esserci uno spazio vuoto al loro interno per il passaggio del coltello.
Non c’è nient’altro logicamente possibile oltre alla materia e al vuoto, poiché la materia è “presenza” e il vuoto è “assenza”.
Fu il primo a sostenere che dovesse esserci una materia eterna, altrimenti non sarebbe esistito nulla.
Tuttavia, grandi pezzi di materia (persone, piante, rocce, edifici, ecc.) era chiaro dai nostri sensi che non duravano per sempre.
Quindi, se qualcosa era eterno, non poteva essere una parte minuscola di materia.
Nell’antica Grecia, queste parti più piccole di materia erano chiamate “atomi” (non tagliabili / non divisibili).
Epicuro e altri filosofi della Grecia antica avevano avanzato una teoria secondo la quale l’universo e tutta la materia sono costituiti da questi atomi (da qui è nata la parola odierna), anche se oggi sappiamo che l’atomo non è la più piccola unità di materia.
La religione
Il punto di vista di Epicuro sugli dei non è del tutto chiaro; quello che sappiamo è che non pensava che avessero alcun ruolo da svolgere nel funzionamento dell’universo.
L’universo funzionava da solo, attraverso principi puramente fisici, come le leggi del movimento.
Gli dei (se esistevano) non avevano alcun interesse per l’universo né per le vite umane e le persone non dovevano preoccuparsi di compiacerli durante la loro vita.
La morte
Una cosa che causava dolore alle persone, di cui Epicuro pensava potessimo sbarazzarci, era la paura della morte.
Le persone non dovevano nemmeno preoccuparsi di ciò che veniva dopo la morte.
Non esisteva l’aldilà, secondo Epicuro, perché composti interamente di atomi, e quando moriamo i nostri atomi si rompono e non rimane più nulla.
Quando il corpo invecchia e inizia a decadere, spesso anche la mente inizia a deteriorarsi.
Quindi, se il corpo è completamente distrutto, non ha senso che l’anima e la mente potrebbero essere intatti.