Giano bifronte
Giano bifronte era una divinità pagana, anche chiamato col nome di “dio dalle due facce”.
È una delle divinità più remote e più rilevanti della religione dei romani.
Con grande frequenza Giano è riprodotto sulle porte e i portoni delle nostre città.
Il nome deriva dal latino “ianua”.
Proprio perché gennaio (januarius) è il primo mese dell’anno, la sua festa era istituita per il primo di questo mese.
Era il dio che badava a tutto ciò che si trovava nella città o nell’abitazione, senza perdere di vista, però, quello che si svolge all’esterno.
Il dio guardava anche al passato e al futuro.
Proprio per questo viene raffigurato con due facce opposte.
Grazie alla sua capacità di rappresentare una cosa e anche il suo opposto, è spesso chiamato in causa attraverso l’uso della metafora.
E’ quasi diventato un cliché, tanto che potremmo citare centinaia di esempi.
Quando citato è una metafora abbastanza chiara e serve al suo scopo, perché capisci cosa intende l’interlocutore.
Resta il fatto che è un’testimonianza piuttosto vaga, perché in un modo o nell’altro, la maggior parte delle cose ha un doppio significato o risvolto.
Esempi di opposti
- I politici a volte ascoltano i cittadini e talvolta ignorano le loro necessità;
- Contemplare opere d’arte può lasciare vuoti profondi nell’animo, ma può anche essere piacevole e ristoratrice;
- Le auto possono aiutarci ad arrivare rapidamente da qualche parte, ma possono anche rallentarci quando restiamo bloccati nel traffico;
- La vita è meravigliosa, ma è anche ardua;
- Si dice che “chi si somiglia si piglia”, ma è anche vero che gli opposti si attraggono;
- La tecnologia ci aiuta ad essere sempre connessi con tutti, ma paradossalmente ci allontana e ci rende più soli;
- Lo studio approfondito è importante, ma l’esagerazione porta spesso a problemi di natura psichica;
- Le società devono essere di numero dispari e non più di due, ma è anche vero che l’unione fa la forza.