Girondini e Montagnardi
I Girondini e i Montagnardi rappresentano due correnti politiche contrapposte della Convenzione Nazionale, ovvero quell’assemblea che si radunò a Parigi nel 1792 e proclamò la nascita della Repubblica di Francia.
Noi tutti conosciamo i principi a cui si ispirò questa assemblea perché oramai famosissimi: libertà, uguaglianza e fraternità di tutti i cittadini della nuova repubblica.
Pochi conoscono gli attori di questo grande momento storico, che influenzerà la storia moderna da Napoleone ai primi del ‘900.
I Girondini rappresentavano la parte più moderata dell’assemblea e occupavano i posti più importanti, mentre i Montagnardi, tra cui troviamo l’ala più radicale dei Giacobini, rappresentavano la parte più vicina alle problematiche del popolo.
I Girondini, guidati da Danton e da Robespierre, si mossero contro i Montagnardi, fino al fatidico 2 giugno 1793, giorno in cui vennero sconfitti e proscritti.
Inutilmente tentarono una rivalsa provocando un’insurrezione federalista nei dipartimenti.
Molti di loro furono portati al patibolo e solo quelli che rividero le proprie posizioni vennero restituiti agli esercizi nella Convenzione.
La terza forza dell’assemblea era quella della “Plains” o della Marais (Pianura o anche Palude), anche se non aveva una linea politica ben definita, spostandosi di qua e di là a seconda della convenienza.
Forse, proprio grazie a questo, erano il numero più numeroso in assemblea, circa 400, e il più influente.