Kennedy
L’assassinio di John Fitzgerald Kennedy, il 35° presidente degli Stati Uniti, il 22 novembre 1963, rimane uno degli eventi che segnano il 20° secolo.
Il suo assassinio a Dallas (Texas) davanti a migliaia di spettatori, fu anche catturato da telecamere e filmati, ma nella mente di molti, ciò che è accaduto quel giorno rimane avvolto nel mistero.
Il presunto assassino del presidente Kennedy, Lee Harvey Oswald, venne ucciso, anch’egli davanti alle telecamere, appena due giorni dopo.
Perché Oswald sparò Kennedy e ferì il governatore del Texas John Connally, se avesse agito da solo o era parte di una cospirazione più ampia, è stato oggetto di inchieste amministrative e di innumerevoli film, libri e articoli nel corso degli ultimi 50 anni.
Internet è diventato anche un terreno fertile per la speculazione, tirando in ballo accuse di coinvolgimento da parte della mafia, i russi, i cubani e anche del vice-presidente Lyndon Johnson, successore di Kennedy.
Non addentriamoci troppo in teorie di complotto, o quant’altro. Prendiamo soltanto in esame alcuni fatti sulla sua morte e poniamoci delle domande.
L’anno prima il Dipartimento di Stato americano ha prestato ad Oswald, un ex marine, 435.71 dollari, per le spese di viaggio dalla Russia (dove viveva da 3 anni) agli Stati Uniti. Nel 1959 Oswald aveva chiesto la cittadinanza sovietica, dicendo ai funzionari dell’ambasciata degli Stati Uniti a Mosca: “Io sono un marxista“. Aveva sposato una donna russa a Minsk, e la coppia aveva una figlia nei primi mesi del 1962. Dopo, Oswald riuscì a tornare in America con la sua nuova famiglia.
Il 22 novembre 1963, Oswald lavorava al deposito di libri della Texas School, una ditta privata che distribuiva libri di testo per le scuole pubbliche, nel Texas e in Oklahoma. Si presume che avesse sparato Kennedy, con un fucile per corrispondenza, da una finestra aperta al sesto piano. Nascosta l’arma, acquistò una bibita da un distributore automatico e lasciò l’edificio tranquillamente.
La limousine di Kennedy era una Lincoln Continental del 1961, a quattro porte convertibile, nome in codice X-100. Dopo gli esami in seguito alla sparatoria di Dallas, la X-100 fu revisionata, pulita e rimessa in servizio alla Casa Bianca, già dalla metà del 1964. Ha continuato a trasportare presidenti fino all’inizio del 1977 ed è ora in mostra al Museo Henry Ford a Dearborn, nel Michigan.
Oswald, dopo soli 90 minuti dall’assassinio, fu arrestato in un cinema, dove era entrato senza pagare il biglietto (destando sospetti inutili) per nascondersi.
Il Vice Presidente Lyndon Johnson disse, nel 1969, alla giornalista della CBS Walter Cronkite, che non escludeva la possibilità che la morte di Kennedy fosse stata opera di una potenza straniera. Johnson chiese che questo commento venisse rimosso dal colloquio per motivi di sicurezza nazionale, e autorizzò la messa in onda solo dopo la sua morte.
Il 24novembre, Oswald venne ucciso dal gestore del locale notturno Jack Ruby, mentre veniva trasferito dal carcere della città di Dallas alla prigione della contea. Oswald fu portato nello stesso ospedale che aveva ricevuto Kennedy meno di 48 ore prima, ma fu dichiarato morto poco tempo dopo. Jack Ruby fu condannato per l’omicidio di Oswald nel 1964, nonostante una richiesta di infermità mentale. Sviluppò un cancro ai polmoni in prigione e morì nel gennaio del 1967, sempre al Parkland Hospital.
Nel 1979, Il rapporto finale della Commissione Stokes, affermò che Kennedy era stato “probabilmente assassinato a seguito di una cospirazione” e che c’era una “alta probabilità” di un secondo uomo armato, insieme ad Oswald. Non emergeva che il governo sovietico, il governo cubano, l’FBI, la CIA o i servizi segreti erano coinvolti nell’assassinio. Concludeva, però, che non era esclusa la possibilità che i singoli membri potevano essere stati coinvolti.
Teorie alternative sugli eventi del 22 Novembre 1963 persistono. Prima della sua morte, nel 2007, uno dei ladri del Watergate, l’ex agente della CIA E. Howard Hunt, affermò che Lyndon Johnson era coinvolto nel complotto per uccidere Kennedy. Lo storico James Reston Jr affermava, invece, che il bersaglio di Oswald era il governatore Connally, non il presidente Kennedy.
Kennedy è stato il quarto presidente degli Stati Uniti ad essere assassinato. Altri erano Abraham Lincoln (1865), James Garfield (1881), e William McKinley (1901). Il 29° Presidente degli Stati Uniti, Warren G Harding, poi rivelato di essere stato un donnaiolo corrotto, si dice che sia stato avvelenato dalla moglie nel 1923. Casualmente, Lincoln e Kennedy, che sono stati eletti a 100 anni di distanza, hanno avuto entrambi vicepresidenti di nome Johnson. Andrew Johnson diventò il 17° Presidente degli Stati Uniti nel 1865, e Lyndon Johnson il 36° Presidente nel 1963.