La scienza della cartografia

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Cartografia

La cartografia è la scienza della costruzione e del disegno delle carte geografiche.

Poiché la superficie della terra è curva, essa non può essere proiettata su un piano senza una cera deformazione (rappresentazione approssimata).

La principale difficoltà che la cartografia deve superare è, quindi, la ricerca dei metodi per riprodurre, con la maggiore fedeltà possibile, l’aspetto del terreno.

Le proiezioni sono sistemi escogitati per riportare su una superficie piana la  rete dei meridiani e dei paralleli, riducendo al minimo gli errori di superficie, di angolatura e di distanza lineare, e permettendo di calcolare questi inevitabili errori.

Si può preferire di rappresentare esattamente gli angoli (proiezioni isogoniche) rinunciando all’esattezza delle aree; oppure di rappresentare esattamente le aree (proiezioni equivalenti) rinunciando all’esattezza di altri elementi; oppure, ancora, di rappresentare esattamente le distanze rispetto ad un punto centrale della carta (proiezioni equidistanti).

Sono in uso fin dal 16° secolo, proiezioni vere o geometriche, proiezioni convenzionali (con metodi empirici), proiezioni prospettiche e di sviluppo (coniche, cilindriche: tra le coniche quelle di Delisle e di Lambert, tra le cilindriche quella di Mercatore), da cui derivano varie proiezioni modificate.

Più recente l’introduzione di proiezioni convenzionali ricavate con metodi empirici: le più usate e note, fra queste, sono quelle di Mollweide (per rappresentare l’intero globo), di Bonne (latitudini intermedie), di Eckert.

Le carte geografiche erano note nell’antichità e ai popoli primitivi; ma la vera cartografia risale ad Erastotene (3° secolo a.C.) che misurò un arco di meridiano, a Ipparco (2° secolo a. C.), e sopra tutti a Tolomeo (2° secolo d. C.).

I romani ebbero carte itinerarie; la più famosa è la Tavola Peutingeriana (scoperta da Peutinger nel 15° secolo).

Durante il Medioevo sono da citare le carte del geografo arabo Edrisi, la carta di Marin Sanudo (1321), quella catalana (1375), il planisfero di Fra Mauro (15° secolo).

Le grandi scoperte e le lunghe navigazioni richiesero carte sempre più fedeli ed esatte: un notevole progresso rappresentano quelle di Ortelius e Mercatore.

La cartografia moderna è iniziata grazie ai francesi Sanson e Delisle (17° secolo); l’arte del cartografo assume dignità di scienza con i Cassini (18° secolo).

Per l’Italia ricordiamo la grande produzione cartografica del Touring Club e dell’Istituto De Agostini.

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