Laterizi: Materiali da costruzione, prodotti mediante la cottura di argilla contenente percentuali varie di sabbia, opportunamente preparata e modellata in pezzi di forme e dimensioni svariatissime.
Il loro uso nell’edilizia è antichissimo e si sviluppo’ specialmente nelle pianure alluvionali, dove abbonda l’argilla e scarseggia la pietra (già noto ai babilonesi).
L’edilizia moderna usa i laterizi in grande quantità e varietà di forme, sia per strutture resistenti, sia per le pareti di riempimento delle intelaiature elastiche, sia in strutture miste nelle quali il laterizio collabora alla resistenza a flessione: mattoni, tavelle, tavelloni, tegole, mattonelle, ecc.
La fabbricazione dei laterizi
L’argilla destinata ai laterizi deve essere raffinata sia col processo della ibernazione, sia disintegrandola e frantumandola con molazze e molini a cilindri. L’argilla viene, quindi, spappolata nell’acqua e la sospensione è decantata e portata a deporsi in vasche. Questi trattamenti sono tanto più accurati quanto più elevate debbono essere le caratteristiche del prodotto finale.
La modellatura, o formatura serve a dare ai singoli elementi laterizi la forma e le dimensioni richieste; anticamente era fatta a mano, costipandola dentro forme di legno, oggi si fa esclusivamente con macchine del tipo filiera (se si usa pasta plastica) e del tipo stampo (se si usa pasta quasi asciutta): si preferisce il secondo sistema, specialmente nei luoghi dove l’essiccazione naturale è lenta (limi umidi e piovosi).
Per alcuni laterizi, come le tegole, le due operazioni di trafilatura e stampatura sono successive. Per l’essiccazione si usano quelli ad aria calda. I pezzi stampati da pasta asciutta possono essere collocati direttamente nel forno, con fuoco progressivamente crescente (forni del tipo Hoffmann con 14 a 20 e più camere disposte ad anello). La cottura dura tanti giorni quante sono le camere della fornace, ed il lavoro è disposto in modo che ogni 24 ore si vuoti una camera del materiale cotto e se ne riempia una del crudo.