Lingua d’oc
L’origine della lingua d’oc.
Dopo la caduta dell’Impero Romano d’Occidente, ed il consequenziale decadimento del latino, si sviluppano in Francia le prime lingue volgari.
Queste tipologie di linguaggio, non avendo ancora un fine letterario, erano soggette a continue evoluzioni e cambiamenti.
Il termine deriva dal latino hoc, che significa letteralmente questo.
In effetti, è un termine espresso in senso affermativo: questo è tutto!
Da tale terminologia è stato forgiato il nome della regione della Linguadoca.
Questa si estendeva dalla Garonna al Rodano e la sua capitale era Tolosa.
Da oc deriva il termine occitano, che era molto diffuso grazie ai trovatori, compositori ed esecutori di poemi lirici e testi poetici che utilizzavano questa lingua parlata.
Il termine Occitania compare nel Medioevo, e la sua terminazione è stata sicuramente forgiata sul modello dell’Aquitania.
Oggi sì si scrive oc in occitano ma la c finale non è pronunciata (tranne nel nome Languedoc o pais d’oc).
In provenzale si scrive o.
Frédéric Mistral parla della lenga d’O e ad est del Rodano, è, quindi, il pais d’o!
Lingua d’oïl
L’origine della lingua d’oïl
Nel nord della Francia, durante il Medioevo, troviamo le due forme di liguaggio: oc e oil.
La pronuncia di quel tempo è diversa da quella di oggi: non diciamo, infatti, oï ma o-ìl.
Inoltre, la pronuncia di o tendeva a cambiare in ou.
Quindi, diventava ou-il e, quando l’ultima lettera l (come la c nel sud) scompare dalla pronuncia, questa diventa ou-i (in un unico suono: sì!).
Nella lingua d’oil è prediletto il genere della “Chanson de geste” (canzone delle gesta), attraverso il quale si narrano le meravigliose (a volte inventate e fantasiose) imprese di eroi e cavalieri.
Invitiamo tutti voi a leggere uno dei poemi più famosi di questo florido e genuino periodo letterario: La chanson de Roland