Mirra, nota come dono di Baldassare per Gesù

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Mirra

La mirra è nota probabilmente per il racconto biblico della nascita di Gesù, ma pochi sanno davvero che cos’è.

Secondo il libro di Matteo, capitolo 2, i Magi seguirono una stella luminosa in oriente fino a Betlemme, dove Gesù era nato, presentandogli i loro doni: oro, incenso e mirra.

Baldassare (scuro di pelle) portava la mirra, Gaspare (il più giovane) l’incenso e Melchiorre (il più anziano) l’oro.

Sia l’incenso che la mirra sono resine derivate dalla linfa degli alberi. Durante i tempi antichi, erano considerati beni preziosi ed erano apprezzati per le loro esalazioni aromatiche.

L’incenso è una resina bianco latte estratta dall’albero Boswellia, o albero dell’incenso, che prospera nelle zone aride e fresche della penisola arabica, dell’Africa orientale e dell’India.

La resina di mirra è di colore rossastro e proviene da specie del genere Commiphora, originaria dell’Africa nord-orientale e delle aree adiacenti della penisola arabica.

La Commiphora myrrha, un albero comunemente utilizzato per la produzione di mirra, si trova nei terreni poco profondi e rocciosi di Etiopia, Kenya, Oman, Arabia Saudita e Somalia. Vanta rami spinosi con foglie rade che crescono in gruppi di tre e possono raggiungere un’altezza anche di 3 metri.

I processi per l’estrazione di Commiphora sono sostanzialmente semplici.

I raccoglitori eseguono un taglio longitudinale nel tronco dell’albero, che perfora i serbatoi di resina gommosa situati all’interno della corteccia. La linfa trasuda lentamente dal taglio e gocciola lungo l’albero, formando goccioline a forma di lacrima che vengono lasciate indurire sul lato dell’albero.

La resina viene raccolta dopo due settimane.

Le persone producono incenso e mirra da circa 5.000 anni e sono state tra le merci più importanti del tempo, con una rete commerciale che raggiungeva l’Africa, l’Asia e l’Europa.

Oggi la domanda di incenso e mirra è diminuita, ma numerose fonti cinesi, greche, latine e sanscrite ci ricordano la loro importanza nel mondo antico.

L’incenso e la mirra erano desiderati per uso personale, religioso e medicinale. Prima del bagno quotidiano, le persone usavano il fumo delle resine per profumarsi meglio.

L’incenso e la mirra erano anche ampiamente usati nelle cerimonie religiose e nelle sepolture. Secondo lo scrittore greco Erodoto, gli egizi usavano sia l’incenso che la mirra nella preparazione di sacrifici animali e mummie umane.

Queste erano usate, come detto, anche in medicina. Nel papiro Ebers del 1500 a.C., i sacerdoti raccomandavano entrambe le resine per il trattamento delle ferite, avvelenamento da cicuta, lebbra, vermi, morsi di serpente, diarrea, peste, scorbuto e persino calvizie.

La mirra, al giorno d’oggi, non è così popolare come una volta, ma è ancora usata in modi che non tutti conoscono. I suoi oli essenziali sono utilizzati nei profumi e nei cosmetici moderni, continuando una tradizione che dura da migliaia di anni.

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