Mola è il nome che viene dato a quell’attrezzo che serve per affilare e lisciare gli oggetti metallici.
La mola ha la forma di un disco o cilindro piatto che viene fatto ruotare velocemente attorno al proprio asse, mentre gli oggetti da lavorare sono premuti contro la sua superficie periferica o anche sulle facce laterali. La vecchia mola era fatta di pietre abrasive naturali. Le mole moderne, alle quali oltre alla forma di disco vengono conferite molte altre forme di solidi ruotanti, sono fatte con abrasivi artificiali di varia granulazione (possono raggiungere durezze elevatissime) con adatti agglomeranti. La mola agisce come un utensile in cui ciascun grano di abrasivo rappresenta un elemento tagliente, che distacca dal pezzo in lavorazione un piccolissimo truciolo. Lavorando il ferro e le sue leghe, i truciolini, per il forte riscaldamento e la grande superficie (in rapporto alla piccolissima massa) che presentano all’azione dell’ossigeno dell’aria, si infiammano, dando un getto di scintille.
Come norma generale, per lavorare metalli duri, occorre certamente un agglomerante piuttosto tenero che abbandoni i grani appena sono ottusi. D’altro canto, per lavorare metalli teneri, si usa un impasto più tenace, capace di trattenere i grani molto più a lungo. Per lavoro continuo, si irrora la mola con un getto d’acqua, utile a raffreddarla ed a esportare i trucioli fuori dal piano di lavoro.
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