Monosofisti: Seguaci di Eutiche, archimandrita di Costantinopoli.
Il termine monosofisti, quindi deriva da Eutiche, il quale asseriva che in Gesù Cristo la natura umana era stata assorbita dalla natura divina; dottrina condannata dal concilio di Calcedonia (451) e in seguito oggetto di violente controversie anche per l’appoggio che spesso diedero ad essa gli imperatori bizantini.
Sono monofisite:
- la Chiesa Gregoriana Armena, col katholikos di Echmiadzin (presso Erivan) e i patriarchi di Costantinopoli e Gerusalemme;
- la Chiesa copta d’Egitto, col patriarca del Cairo;
- la Chiesa copta dell’Etiopia.
Riportiamo un brano della Divina Commedia, in cui Dante si riferisce al monosofismo di Giustiniano:
Cesare fui e son Iustinïano,
che, per voler del primo amor ch’i’ sento,
d’entro le leggi trassi il troppo e ‘l vano.
E prima ch’io a l’ovra fossi attento,
una natura in Cristo esser, non piùe,
credea, e di tal fede era contento;
ma ‘l benedetto Agapito, che fue
sommo pastore, a la fede sincera
mi dirizzò con le parole sue.
In verità, pare che l’eresia di Eutiche fosse riconducibile a sua moglie Teodora, piuttosto che all’imperatore Giustiniano. Teodora, infatti, fece in modo che venisse deposto papa Silverio e che fosse sostituito con Vigilio, certamente più remissivo in merito alle sue richieste teologiche.