Nadia Comaneci
Nadia Comaneci ha lasciato indelebilmente il suo nome e la sua immagine nella memoria di milioni di spettatori appassionati di Olimpiadi.
Nadia Comaneci era una giovanissima ginnasta rumena, che, a soli 14 anni, partecipò alle Olimpiadi di Montreal.
Sotto la guida dell’allenatore Bela Karolyi, era salita alla ribalta nel celebre programma di ginnastica rumena.
Nadia era già nota per l’audacia della sua performance e la sua impeccabile compostezza.
Il 18 luglio 1976, lasciò il mondo a bocca aperta con la sua “prestazione perfetta” (10/10), cosa mai avvenuta prima e mai più ripetuta da altro atleta.
Nelle Olimpiadi del 1976, vinse cinque medaglie: tre d’oro, una d’argento e una di bronzo.
Nello stesso anno, l’Associated Press la scelse come atleta dell’anno, incensando gli allenatori per aver lucidato un diamante grezzo e preparato la migliore ginnasta di tutti i tempi.
La consacrazione in patria
Nadia, tornata in Romania, fu consacrata come una vera e propria star.
Divenne un’icona e fu sommersa di onori dal regime comunista di Nicolae Ceausescu.
La chiamarono “eroina del lavoro socialista” e le assegnarono una casa, un’auto e uno stipendio statale.
Continuò ad allenarsi regolarmente e gareggiare, pur dovendo sopportare uno stretto controllo nella sua vita da parte delle autorità.
La pressione su di lei era massima, perché non volevano sprecare la pubblicità che questa straordinaria atleta dava al regime.
Nelle Olimpiadi del 1980 vinse due medaglie d’oro e due d’argento.
Tra il 1984 e il 1989, Nadia Comaneci divenne membro della Federazione rumena di ginnastica.
Successivamente si dedicò ad allenare le giovani ginnaste del suo paese.
Nadia Comaneci ha cambiato per sempre la ginnastica
La difficoltà delle sue prestazioni e l’alto livello della sua esecuzione tecnica portarono a una ridefinizione dello sport e delle aspettative dei giudici e dei telespettatori nei confronti della ginnastica femminile.
La fuga per la libertà
Nel 1989 fuggì dalla Romania con l’intenzione di rifugiarsi negli Stati Uniti.
Una fredda notte d’autunno lasciò la sua casa, attraversò una foresta insieme ad altri cinque sconosciuti, e arrivò in Ungheria, da dove partì per l’Austria.
Da lì, fu in grado di viaggiare negli Stati Uniti, dove iniziò una nuova vita.
Aveva 28 anni, tutta la sua vita davanti e voleva essere libera.