Neoplatonismo
Il Neoplatonismo è una scuola filosofica, sorta in Alessandria (8°- 6° sec.).
Precursore fu il giudeo Filone che si preoccupò di conciliare Platone e la Bibbia.
Il fondatore fu Ammonio Sacca, che si pose nella fila della scuola di Plotino, di Porfirio, di Giamblico, di Proclo.
Secondo il neoplatonismo Dio è l’essere assoluto, da cui procede l’Intelligenza e da questa l’anima universale, da cui emana la materia primordiale e l’universo materiale.
Le anime individuali, imprigionate nella materia, sono soggette alla metempsicosi; ad essa possono sfuggire innalzando il pensiero alla Intelligenza e quindi a Dio, e questa elevazione si può ottenere con l’estasi.
La morale dei neoplatonici si può dire che era rigorosamente ascetica.
Il neoplatonismo prese le difese del paganesimo morente, fu accanitamente combattuto dalla Chiesa ed ebbe una sua martire nella dotta Ipazia.
Buona parte delle sue dottrine furono accolte dai Padri della Chiesa (Origene, S. Agostino, i mistici).
Questa dottrina rifiorì particolarmente nel periodo del Rinascimento.
Le dottrine neoplatoniche informarono le idee di alcuni filosofi del giudaismo (ibn Pakuda, ibn Gabirol, Giuda ha-Levi, i cabalisti) e dell’islamismo non ortodosso (sufi, i “fratelli della Purità”, ismailiti, behaisti).
In conclusione la possiamo definire come la fase conclusiva del pensiero greco classico.
Infatti, questa era fondata sulla miscela delle idee di Platone e Pitagora con i risultati delle ultime esperienze, principalmente quelle religiose.