Nitroglicerina
La nitroglicerina è un estere trinitroglicerico, preparato per la prima volta da A. Sobrero nel 1847 e prodotto industrialmente fin dal 1863 da A. Nobel.
La glicerina secondo il grado di nitrazione dà la mononitroglicerina, la dinitroglicerina e la trinitroglicerina; tutte e tre sono usate nell’industria degli esplosivi: il nome di nitroglicerina è però generalmente usato
per la terza. Essa è un liquido oleoso, di densità 1,6 e colore paglierino. È un esplosivo violentissimo e sensibile agli urti, specialmente se contiene impurità; agli inizi fu usata da sola e diede luogo a molte disgrazie: il Nobel la stabilizzò imbevendone la farina fossile e chiamò dinamite il nuovo esplosivo. La sua fabbricazione si fa ponendo la glicerina a contatto con la miscela nitrante (acidi nitrico e solforico 45/55%) in recipienti di piombo o acciaio inossidabile, muniti di serpentini di raffreddamento (la temperatura non deve superare i 28 °C) e agitazione meccanica o ad aria insufflata. Il recipiente si trova sopra una grande vasca d’acqua nella quale, in caso di subitanea elevazione della temperatura, si scarica di colpo tutto il contenuto.
Oltre che per la preparazione della dinamite, la nitroglicerina è usata per le gelatine esplosive e per le polveri da guerra a base di queste ultime. Essa ha effetto tossico sviluppando nell’organismo acido nitroso e dilatando i vasi sanguigni.
Per quest’ultima azione essa viene usata, in dosi terapeutiche di qualche mg., nell’angina pectoris, sotto forma di soluzione in alcool, o di pastiglie.