Olivo o Ulivo (Olea Europaea), una pianta del Mediterraneo con origini orientali
L’olivo è un albero sempreverde della famiglia delle Oleacee, alto fino a 15 metri e più, con foglie opposte, lanceolate, coriacee, brevemente picciuolate, di sopra verde scuro, di sotto bianco-grigio; fiori piccoli biancastri in grappoli ascellari e corolla ruotiforme. Il frutto (oliva) è una drupa ovoidale, verde in principio, bruno verdastra, nera stra o violacea a maturità (autunno) con nocciolo osseo e polpa oleosa. Quando è selvatico si dice oleastro ed è un frutice spinoso. Il legno ha molteplici funzioni, dal riscaldamento all’artigianato (si usa per i cosiddetti lavori di Sorrento, oggetti intagliati di ornamento provenienti specialmente da quella città).
L’olivo può vivere molti anni, anche parecchi secoli. Fiorisce in maggio e giugno. È danneggiato da molti parassiti, fra i quali la mosca olearia, la cui larva si sviluppa nella polpa del frutto e la distrugge. L’olivo
è estesamente coltivato nell’Italia meridionale e centrale, in Liguria e nei paesi mediterranei per il frutto.
Le olive hanno molte varietà, classificate in olive da olio e olive da tavola; queste ultime si mangiano verdi indolcendole (conciandole) con la salamoia, o nere (mature) che si conservano salandole; oppure si
mettono in conserva sott’olio, sott’aceto, secche, e si farciscono sostituendone il nocciolo con acciughe, capperi, ecc. Le acque e il morchione (noccioli frantumati e altro) residuo della fabbricazione servono come concime; la sansa esausta (residuo della torchiatura) essiccata, viene adoperata anche come combustibile; la morchia (fondi dell’olio) si adopera nelle industrie di sapone oppure per ricavarne l’olio lampante, ottimo per ardere. L’olio di oliva non deve essere miscelato con altre tipologie di oli.
Le cultivar si classificano in quelle da olio, da pasto ed atte ad entrambi le attitudini.
Le tipologie principali in Italia sono riassumibili in:
- Frantoio
- Leccino
- Maurino
- Moraiolo
- Pendolino