Pitagora, matematico e filosofo del sec. 6º a. C., famoso per il suo teorema e per la tavola di moltiplicazione recante il suo nome.
Pitagora nacque a Samo nella prima metà del 6° secolo a. C.. Recatosi a Crotone, in Magna Grecia, fondò una scuola, per meglio dire una comunità filosofica, che fu dispersa nella seconda metà del 5° secolo a.C. per ragioni di opportunità politiche. Il pitagoreismo mirava ad assicurare ai membri della comunità il raggiungimento di scopi essenzialmente etici e religiosi; i membri dovevano osservare il silenzio sacro, ed altre prescrizioni ascetiche; essi credevano nell’aldilà e nella metempsicosi. Lo stesso Aristotele (Metafisica, I), quando citava i vari filosofi che lo avevano preceduto, descriveva la scuola pitagorica come un luogo caratterizzato da una vita collettiva, dove vigeva perfino la comunione dei beni e i legami interni erano fortissimi. La storia ha attribuito a Pitagora la valenza di profeta e la sua figura appare spesso leggendaria.
I pitagorici possono considerarsi i fondatori della matematica, algebra ed aritmetica, nel mondo greco. “Tutto è numero”! Pitagorica è la dottrina degli opposti (finito ed infinito; pari e dispari) quella degli irrazionali e la prima scala musicale numerica.
Il teorema di Pitagora
In un triangolo rettangolo la somma delle aree dei quadrati costruiti sui due cateti è uguale all’area del quadrato costruito sull’ipotenusa:
A + B = C
L’estensione del quadrato C è uguale alla somma delle estensione di A e di B.
La Tavola Pitagorica
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