Salvatore Quasimodo (1901-1968)
Vincitore del premio Nobel per la letteratura nel 1959, Salvatore Quasimodo, è noto per essere uno dei poeti più conosciuti della Sicilia.
Nacque a Modica, vicino a Ragusa, nel 1901, figlio di un capostazione della stazione ferroviaria.
Quella del padre era una posizione tenuta in grande considerazione prima dell’uso di massa delle automobili.
Salvatore inizialmente studiò ingegneria, e dopo aver lasciato la scuola si impegnò in diversi lavori che avevano sempre come base l’ingegneria civile.
Aveva sempre amato scrivere e pubblicò, con l’incoraggiamento di suo cognato, Elio Vittorini, i suoi primi lavori su riviste.
La sua prima raccolta di poesie, Acque e terre, venne pubblicata per la prima volta nel 1930.
Comprendeva lavori scritti in diversi anni, molti dei quali riflettevano gli umori prevalenti nella Sicilia in quel periodo.
Nel 1938, Quasimodo divenne editore di una rivista e, nel 1941, fu professore di letteratura a Milano.
Ed è subito sera, pubblicato nel 1942, rimane il suo libro più letto e quello per il quale sarà maggiormente riconosciuto.
Fu uno dei fondatori di “Ermetismo” (insieme a Eugenio Montale e Italo Svevo) uno stile italiano con radici nella scuola simbolista francese.
Salvatore Quasimodo ricevette il premio Nobel per la letteratura nel 1959.
È poco noto che tradusse anche la poesia epica greca e latina in italiano.
La vita personale di Quasimodo era interessante e in un certo senso probabilmente si rifletteva nella sua poesia ispiratrice.
Fu brevemente imprigionato per essersi opposto al fascismo. Come molti antifascisti, si unì al partito comunista dopo la guerra, ma si dimise quando il partito prevalse su di lui per scrivere poesie politiche.
La sua prima moglie morì nel 1948 e Quasimodo sposò una famosa ballerina italiana.
Sua figlia nacque fuori dal matrimonio nel 1935.
La sua ultima opera, Dare e avere, fu pubblicata nel 1966.
Quasimodo morì a Napoli nel giugno del 1968.