Sincope – Lipotimia
La lipotimia o sincope è definita come perdita transitoria di coscienza dovuta a ipoperfusione cerebrale globale transitoria caratterizzata da insorgenza rapida, di breve durata e recupero spontaneo completo.
Esiste una certa discrepanza in letteratura riguardo alla causa più comune di sincope e finora tutti gli studi, a nostra conoscenza, si sono concentrati su pazienti visitati al pronto soccorso o gruppi ospedalizzati.
La causa più frequente di sincope riguarda la presenza di un attacco vasovagale.
Altre diagnosi frequenti riportano cause neurologiche, disturbi psichiatrici, ipotensione ortostatica, correlazione a farmaci e malattie cardiache.
Nella valutazione dei pazienti con sincope, il primo passo fondamentale è una dettagliata anamnesi, con una strategia diagnostica basata sulla valutazione iniziale.
Questo determina i percorsi diagnostici successivi e le valutazioni di rischio più appropriate.
Serve anche un esame fisico, con misurazioni ortostatiche della pressione sanguigna e l’elettrocardiogramma standard (ECG).
Durante la valutazione iniziale, vanno poste principalmente tre domande chiave:
- La perdita di coscienza è attribuibile o no alla sincope? Differenziare la vera sincope dalle condizioni “non sincopali” associate a una perdita di coscienza transitoria, reale o apparente, è generalmente la prima sfida diagnostica e influenza la successiva strategia.
- Ci sono caratteristiche nella storia che suggeriscono la diagnosi? La sola anamnesi accurata è una fase chiave e spesso porta alla diagnosi o può suggerire la strategia di valutazione.
- E’ presente o assente una cardiopatia? L’assenza di segni di cardiopatia sospetta o conclamata esclude virtualmente una causa cardiaca di sincope ad eccezione della sincope accompagnata da palpitazioni che potrebbero essere dovute a tachicardia parossistica (soprattutto tachicardia parossistica sopraventricolare).
Le cause
Neuromediato (riflesso)
- Vasovagale (svenimento comune)
- del seno carotideo
- Situazionale
- emorragia acuta
- tosse, starnuto
- stimolazione gastrointestinale (deglutizione, defecazione, dolore viscerale)
- minzione (post-minzione)
- post‐esercizio
- post-prandiale
- Nevralgia glossofaringea
- Autoindotta
- sindromi da insufficienza autonomica primaria (p. es., insufficienza autonomica pura, atrofia multisistemica, morbo di Parkinson con insufficienza autonomica)
- sindromi da insufficienza autonomica secondaria (p. es., neuropatia diabetica, neuropatia amiloide)
- droghe e alcol
- post‐esercizio
- post-prandiale
- Esaurimento del volume
- emorragia, diarrea, morbo di Addison
Aritmie cardiache come causa primaria
- Disfunzione del nodo seno-atriale (compresa la sindrome bradicardia/tachicardia)
- Malattia del sistema di conduzione atrioventricolare
- Tachicardie parossistiche sopraventricolari e ventricolari
- Malfunzionamento del dispositivo impiantato (pacemaker, cardioverter, defibrillatore)
- Aritmie indotte da farmaci
Malattia strutturale cardiaca o cardiopolmonare
- Malattia valvolare cardiaca ostruttiva
- Infarto miocardico acuto/ischemia
- Cardiomiopatia ostruttiva
- Mixoma atriale
- Dissezione aortica acuta
- Malattia pericardica/tamponamento
- Embolo polmonare/ipertensione polmonare cerebrovascolare
- Sindromi da furto vascolare
Tuttavia, è importante tenere presente che la sincope è spesso multifattoriale, particolarmente negli individui più anziani.
Pertanto, un’attenta considerazione dovrebbe essere data a molteplici potenziali fattori interagenti (ad esempio, diuretici nei pazienti più anziani già suscettibili di ipotensione ortostatica, ischemia miocardica nel contesto di stenosi aortica moderata, ecc.).
Un problema importante nell’uso dei test diagnostici è che la sincope è un sintomo transitorio e non una malattia.
Tipicamente i pazienti sono asintomatici al momento della valutazione e l’opportunità di catturare un evento spontaneo durante i test diagnostici è rara.
Questo tipo di ragionamento porta, necessariamente, all’incertezza nello stabilire una causa. Stabilire le basi per la sincope (cioè determinare la “diagnosi”) è un prerequisito per consigliare i pazienti in merito alla prognosi e per sviluppare una strategia di trattamento efficace.
Tuttavia, arrivare alla diagnosi può essere difficile, ed è spesso segnato dall’assunzione di procedure diagnostiche costose e spesso inutili.
L’obiettivo finale dei test diagnostici è stabilire una correlazione sufficientemente forte tra sincope e anomalie rilevate per consentire sia una valutazione della prognosi sia l’inizio di un piano di trattamento appropriato.
Pertanto, i trattamenti e i possibili rimedi sono legati ad una serie di possibilità, che solo con pazienza e scrupolosità possono portare a risultato.
Un medico specialista è senza dubbio la scelta migliore.