Gli Stati Uniti d’America sono una superpotenza mondiale da secoli, oramai. Tuttavia sono ancora una nazione giovanissima.
Ma come si sono formati? in questo post cercheremo di raccontare le origini di questo grandissimo paese.
Verso la metà del 1700, il continente americano era completamente colonizzato dai principali stati europei. La Spagna possedeva il Messico attuale, il Portogallo paesi dell’America meridionale come il Brasile. I francesi e gli inglesi si dividevano tutta la parte atlantica. Nella zona centrale, invece, c’erano i pellerossa (nativi americani). Nel 1776, i bianchi che abitavano le colonie inglesi si ribellarono all’Inghilterra, perché non più disponibile ad accettare le restrizioni economiche e politiche della madrepatria. Per questo i rappresentanti delle 13 colonie inglesi si riunirono a Philadelphia e formarono il loro Congresso autonomo, guidati da George Washington che li rappresentava anche come comandante di un esercito anch’esso autonomo. Questo Congresso, il 4 luglio del 1776, approvò una Dichiarazione di Indipendenza, ancora oggi base del diritto americano. Questa Dichiarazione, infatti, illustrava le motivazioni del distacco dall’Inghilterra e proclamava l’assoluta uguaglianza tra gli uomini, oltre all’inalienabilità dei loro diritti di vita, di libertà e felicità. In questo modo nacquero gli Stati Uniti d’America. Ma la guerra d’indipendenza continuò per lunghi anni, generando ingenti costi sia di vite che economici per l’Inghilterra. Per questo motivo, quindi, nel 1783, l’Inghilterra riconobbe, nel trattato di Versailles, l’indipendenza degli Stati Uniti.
Nel 1787, il Congresso si riunì nuovamente a Philadelphia, dove venne approvata la Costituzione degli Stati Uniti d’America, quale Repubblica Federale di Stati indipendenti. Nel 1789 George Washington fu eletto come primo Presidente.
Nel corso dell’ottocento, gli Stati Uniti ebbero una grande espansione, perché ai 13 stati iniziali se ne aggiunsero altri 18, di volta in volta conquistati o semplicemente comprati (dalla Francia fu acquistata la Louisiana, dalla Spagna la Florida, ecc). Nel 1848, con una feroce guerra fu tolto al Messico il Texas e la California, mentre vennero strappate alle tribù indiane le grandi pianure del Far West.
Oltre a queste bolle di odio, non tardarono a verificarsi anche divergenze di vedute tra gli stati della federazione. Principalmente, causa il mantenimento o meno della schiavitù, scoppiò astio tra gli stati del Sud e quelli del Nord, con la famosa Guerra di Secessione (1861-1865). Dopo quattro anni di guerra la Confederazione degli stati del Sud si arrese, e lo schiavismo fu abolito in tutta la nazione.
Nonostante questi attriti interni, gli Stati Uniti crebbero in maniera impressionante, grazie anche all’emigrazione degli europei che vi vedevano incarnati i desideri di riscatto e di libertà. Nei 150 anni successivi alla Guerra di Secessione, la popolazione passò da 13 milioni fino a 76 milioni agli inizi del ‘900.
Oggi gli Stati Uniti d’America rappresentano ancora (per alcuni in maniera controversa) quegli ideali di libertà (freedom) voluti dai padri fondatori.