Zeppole fritte con patate
Oggi presentiamo le zeppole fritte con patate, che nella tradizione napoletana si fanno soprattutto nel periodo di Carnevale. Invece, altre tradizioni, ancora più a sud le associano alla festa del papà o di San Giuseppe (19 marzo). Fuori dall’Italia questo dolce si chiama – alla germanica – graffe (da krapfen). Questa ultima accezione è quella internazionale e principalmente la più usata. Assomigliano ad una ciambella, ma il loro impasto è completamente diverso grazie alla presenza predominante delle patate. Devono affondare in abbondante zucchero aromatizzato alla cannella. Sono certamente una bomba calorica, ma ogni tanto è bene farle, anche perché sono le preferite di tutti i bambini.
Ingredienti Zeppole fritte con patate
- 200 gr di burro
- 1 kg di patate
- 1 kg di farina
- 4 uova
- 1 bustina di vanillina
- 1 panetto di lievito di birra
- un pizzico di sale
- zucchero e cannella
- olio per frittura (o olio d’oliva)
Preparazione
Bollite le patate, sbucciatele, tagliatele a tocchetti e schiacciatele.
Disponete sopra un piano la farina, facendovi un buco al centro tipo vulcano, dove porrete le uova, il sale e il burro fuso.
Aggiungete le patate schiacciate precedentemente, la vanillina e il lievito di birra.
Mischiate bene tutti gli ingredienti fino a che l’impasto risulti liscio e morbido.
Dividete l’impasto in piccoli pezzetti, di forma cilindrica di 1 cm di diametro e 10 cm di lunghezza e create un cerchio o una forma che assomigli al numero zero.
Lasciate lievitare per 90 minuti mettendole nel forno spento (dovranno raddoppiare di volume).
Prima di friggere le nostre zeppole, preparate il composto di zucchero e cannella. Poi friggete in olio bollente fino a doratura (io preferisco farlo in olio d’oliva, ma è un po’ diseconomico). Ricordatevi di asciugare le zeppole appena fritte dell’olio in eccesso, utilizzando della carta assorbente. Poi, passatele ancora calde nel composto precedentemente fatto di zucchero e cannella.
Un consiglio spassionato
Mangiatele appena fatte, calde sono un’altra cosa!